Monte San Giovanni Campano è un comune italiano della provincia di Frosinone nella valle latina. Medaglia di bronzo al calor civile per gli episodi nei quali la popolazione si distinse negli anni della seconda guerra mondiale. Secondo lo storico locale Ireneo Pio Valeriani, l'abitato si sviluppò con il nome di Castelforte su una sella tra il colle roccioso su cui era sorto il castello (fine del X secolo) e il colle San Marco, nell'ambito del fenomeno dell'incastellamento medievale. Secondo un altro storico locale, Vincenzo Belli, l'origine dell'abitato risalirebbe al V secolo, per il trasferimento in luogo più sicuro degli abitanti della città romana di Ceretate situata a poca distanza a nord-ovest. Il primo insediamento sarebbe sorto nella bassura a nord-est, odierna località Ciavaito. All'inizio del VI secolo sul versante sud-occidentale del colle San Marco (località Bellezza) era sorto un monastero benedettino, dedicato ai santi Giovanni Battista e Evangelista, secondo la tradizione fondato dallo stesso San Benedetto da Norcia, che avrebbe distrutto un tempio di Giano situato sul vicino Colianese. Dal monastero deriva il nome preso successivamente dalla città di Monte San Giovanni. Nel 1495 Carlo VIII di Francia occupò il territorio di Campagna e Marittima dello Stato Pontificio, distruggendo il castello di Monte San Giovanni Campano e l'anno successivo il ducato di Sora, pur riuscendo a difendere la valle del Lirid all'assedio dei Prospero Colonna e Federico I di Napoli, perse però Esperia e Monte san Giovanni Campano. Nel 1867 fu campo di battaglia della campagna dell'Agro romano per la liberazione di Roma, la campagna militare condotta dai volontari di Giuseppe Garibaldi con lo scopo di conquistare Roma. Dopo il plebiscito del 1870 i territori dello Stato Pontificio, e quindi anche Monte San Giovanni Campano, entrarono a far parte del Regno d'Italia. Nella riorganizzazione amministrativa che segui l'annessione dello Stato Pontificio al Regno d'Italia, Monte San Giovanni costitui un mandamento del circondario di Frosinone. Per distinguerlo da Monte San Giovanni in Sabina nel 1872 fu aggiunto al nome della città l'aggettivo "Campano" in ricordo dell'appartenenza della città alla provincia di Campagna e Marittima dello Stato Pontificio. Nel 1927 Monte San Giovanni passò dalla provincia di Roma alla provincia di Frosinone. Il Castello di Monte San Giovanni Campano risalente alla fine del X secolo appartenne ai conti d'Aquino e tra il 1244 e il 1245 vi fu rinchiuso San Tommaso d'Aquino. Per la sua posizione strategica, ha svolto, per secoli la funzione di difesa dei confini meridionali dello Stato Pontificio. Fu distrutto dalle truppe di Carlo VIII nel 1495 e subi gravi danni nei terremoti del 1703 e del 1915, che costrinsero a demolire i tre piani superiori. Di proprietà privata, è stato restaurato a partire dal 1990. Comprende il palazzo ducale con le carceri sotterranee e con le stanze dove venne tenuto prigioniero San Tommaso, una delle quali trasformata in cappella, una torre maschia a pianta quadrata del XII secolo e una torre pentagonale del XIII secolo. Al castello vero e proprio fu aggiunto un palazzo rinascimentale, che costituisce un edificio separato, con fontana davanti all'ingresso.